Immagine non disponibile

Onomasticon

Indice dei nomi di persona presenti in fonti cronachistiche e narrative romane del XV secolo e dei primi decenni del XVI

a cura di: Massimiliano Albanese, Silvia Pacella, Stefania Tarquini e Sandro Torroni

L’Onomasticon è un indice di nomi di persona tratto dalle fonti cronachistiche e narrative romane del XV secolo e dei primi decenni del XVI (fino al Sacco di Roma del 1527), di indubbia utilità per tutti gli studiosi della Roma tardo-medievale che intendono avviare la prima fase di una ricerca.

Per utilizzare l’Onomasticon nel modo più proficuo, occorre tuttavia tener conto degli strumenti e dei criteri che sono stati utilizzati nella redazione dell’indice. Si è proceduto in primo luogo alla trascrizione degli indici redatti dagli editori delle diverse cronache (solo dei nomi di persone e non di luoghi). Gli indici – con i limiti che, come è noto, alcuni di essi presentano e con le ridondanze dovute al fatto che in essi sono presenti anche i nomi contenuti nelle prefazioni degli editori – sono poi stati fusi in un unico indice, dove determinati lemmi ricorrevano ovviamente più di una volta. Si è proceduto in questa fase ad una serie di aggiustamenti e di correzioni, all’accorpamento di alcune voci identiche nelle quali inequivocabilmente si poteva riconoscere la medesima persona. Ma poiché tale operazione, per poter essere completata in maniera soddisfacente, avrebbe richiesto anni di lavoro (basti pensare alla ricostruzione di genealogie complesse come quella degli Orsini o di qualsiasi altra famiglia abbastanza numerosa della municipalità romana) e avrebbe in ogni caso aperto la via ad una serie di equivoci, si è scelto di mantenere separate molte voci che pur si presentavano identiche ed erano quasi certamente riferibili alla stessa persona.

Anche se inevitabili sono gli errori e le inesattezze di questo strumento, si è comunque reputato utile e opportuno metterlo a disposizione degli studiosi. Gli indici comprendono nomi antichi, medievali e moderni, questi ultimi perché citati nelle prefazioni e nelle note degli editori, tutte confluite negli indici originari che sono stati qui utilizzati.